Non potare l’ulivo prima di aver visto questo: i 3 errori che rovinano il raccolto

Non potare l’ulivo prima di aver capito questi tre errori: scegliere il momento sbagliato, tagliare senza criterio e avere troppa (o troppo poca) fiducia nelle proprie capacità. Correggerli significa proteggere la salute della pianta e aumentare le probabilità di un raccolto regolare e abbondante.


1. L’errore prima di iniziare

Prima ancora di prendere in mano le forbici, molti sbagliano nel non osservare la fase vegetativa e le condizioni meteo-climatiche dell’ulivo. Potare troppo presto, con la pianta ancora esposta a freddi intensi o gelate tardive, può causare disseccamenti dei tagli, rallentare la ripresa vegetativa e ridurre la fioritura dell’anno.

Prima di intervenire occorre valutare: andamento dell’inverno, rischio di gelate, vigore della pianta e segni di ripresa (rigonfiamento delle gemme, inizio della vegetazione nelle zone miti). Anticipare troppo la potatura espone i tessuti freschi ai danni del freddo, mentre farla in piena stagione vegetativa può rubare energia alla formazione di fiori e frutti.


2. Tagliare “alla cieca” ramo dopo ramo

Il secondo grande errore è procedere ramo per ramo senza una strategia, eliminando legno vitale o rami produttivi solo perché “danno fastidio” alla vista. Esistono tre grandi famiglie di tagli:

  • Tagli di formazione: per impostare la struttura nei primi anni.
  • Tagli di produzione: per mantenere equilibrio tra vegetazione e fruttificazione.
  • Tagli di rinnovo: per sostituire parti vecchie, deperite o improduttive.

Tagliare “a caso” può significare rimuovere rami misti (quelli che portano fiori e olive) e lasciare invece succhioni vigorosi e sterili, con il risultato di avere molta chioma e poche olive. Per evitarlo, è fondamentale riconoscere: rami misti ben illuminati, branche principali che formano l’impalcatura, succhioni verticali da contenere e legno vecchio, poco produttivo, da sostituire gradualmente.


3. Eccesso di fiducia e di semplificazione

Chi ha un po’ di esperienza spesso cade nel terzo errore: semplificare troppo, pensando che “basta sfoltire un po’”. Una potatura troppo forte, specie su piante già vigorose, provoca: perdita di superficie fogliare, forte emissione di succhioni e alternanza produttiva (un anno carico, uno vuoto).

Anche potare troppo poco è pericoloso: la chioma si infittisce, entra meno luce, i rami interni smettono di produrre e aumentano malattie fungine e parassiti. Inoltre, sbagliare la tempistica (per esempio potare durante o subito dopo la raccolta, o troppo avanti nella primavera) può compromettere il ciclo produttivo successivo, perché la pianta spende energie nel ricostruire chioma invece che nella fioritura. Pazienza e osservazione costante, annata dopo annata, sono essenziali per capire come risponde il singolo ulivo e calibrare l’intensità dei tagli.


4. Buone pratiche per una potatura corretta

Per ottenere un raccolto sano e costante, segui alcune regole di base.

  • Momento giusto: in genere si interviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando il rischio di gelate intense è passato ma prima della piena fioritura. Nelle zone più fredde si tende a ritardare, in quelle miti si può anticipare leggermente.
  • Strumenti: forbici, seghetti e troncarami ben affilati e puliti; vanno disinfettati periodicamente (ad esempio con alcool o prodotti specifici) soprattutto se si lavora su piante diverse o su rami malati.
  • Età dell’ulivo:
  • Giovane: prevalgono i tagli di formazione leggeri, per impostare poche branche ben distribuite e aperte alla luce.
  • Adulto in produzione: si lavora di mantenimento, eliminando rami secchi, incrociati, interni e parte dei succhioni, senza “svuotare” la chioma.
  • Vecchio o trascurato: si lavora a rinnovo graduale, in più anni, evitando potature drastiche che stressano eccessivamente la pianta.
  • Dopo la potatura: eseguire tagli puliti, leggermente inclinati, evitando monconi; nei tagli grossi può essere utile un mastice cicatrizzante se la zona è molto umida o soggetta a patogeni. Mantenere pulita l’area sottostante, trinciando i residui fini o allontanando legname infetto, aiuta a prevenire malattie.

5. Domande frequenti

Ogni quanto va potata una pianta giovane/adulta?

  • Pianta giovane: in genere si interviene ogni anno, con tagli piccoli e mirati, per accompagnare la formazione della struttura.
  • Pianta adulta: si può mantenere una cadenza annuale con interventi leggeri, oppure intervenire un po’ più a fondo ogni 2 anni, evitando comunque di accumulare troppa vegetazione da rimuovere tutta insieme.

Cosa fare in caso di gelate recenti?
Dopo una gelata importante è prudente aspettare: si osserva come reagisce la chioma alla ripresa vegetativa, poi si eliminano gradualmente le parti secche o danneggiate. Potare subito, a freddo, rischia di asportare rami che la pianta avrebbe potuto recuperare e di esporre nuovi tagli a ulteriori danni.

Meglio potare da soli o chiamare un esperto?

  • Se si ha un singolo ulivo, tempo per studiare e osservazione costante, si può imparare a potare da soli iniziando con interventi molto prudenti.
  • In un oliveto o con piante vecchie, alte o già mal potate, il supporto di un potatore esperto aiuta a impostare correttamente la struttura; in seguito sarà più semplice mantenere l’equilibrio con piccoli ritocchi autonomi.
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